Io ti ringrazio, o divino artefice delle sorti umane, per avermi dato la pena e la gioia di starle accanto. Di avermi concesso di assaporare ogni giorno la dolcezza del miele e la freschezza della rugiada, pur senza mai violare le celle del favo o sciupare il petalo della rosa. Grazie per avermi fatto sentire il profumo dell’aloe, mai così intenso come quando è gettato nel fuoco...(da "Ecce me Domine")
Non si dubita quando si è giovani e pieni d’impeto, quando l’ottusa sicurezza del tempo acerbo ci fa disprezzare l’incertezza. Eppure, nulla v’è di più utile che dubitare, giacché è per il tramite dell’essere in forse che ci si rinnova e si cresce. (da "Ecce me Domine")