L'esperienza della sofferenza non gode mai della consolazione dell'oblìo. Essa è sempre lì, presente, a ricordarti ciò che hai subìto e visto subìre, e non ti abbandona più. E tu non sarai mai più la stessa persona, forse migliore o forse peggiore, ma mai più quella di prima.
E poi arriva un giorno come oggi in cui ti alzi dal letto e dici "Oggi è il primo giorno d'estate" e il tuo compagno ti risponde, come se nulla fosse, "Tu, sei la mia estate." E allora ti rendi conto che non è soltanto il sole splendente ad illuminare la tua giornata.