L'essenziale non è l'amore, ma la pazienza. E se è vero che non si può pazientare per ciò che non s'ama, lo è pur che la pazienza si nutre proprio dell'amore, sin a esaurirlo. Un po' per questo, un po' perché i defunti non han nulla da fare, la pazienza è conosciuta come "virtù dei morti". E proprio per amor dell'amore, e per non rimaner inariditi e spogli come faggi d'inverno, è raccomandato, di tanto in tanto, d'incazzarsi.