La “ragione economica” è la peggiore che si possa immaginare perché è quella che pretende sempre di costringere ad accettare qualunque conseguenza motivata dai suoi assiomi di profitti e perdite.
Da un punto di vista epistemologico, l’uomo contemporaneo non è poi troppo lontano da certe mitologie primitive, in quanto, anche nella nostra epoca di “trionfante sventura”, si continua a spacciare quel poco che sappiamo per la totalità del sapere.