Non si diventa genitori solo perché nasce un figlio.
Lo si è quanto si cambia un pannolino di notte, quando ci si accoccola per rassicurare da un brutto sogno,
quando si ammira la bellezza di un gelato spalmato sul viso,
quando dopo un voto brutto si dice “la prossima volta farai meglio”,
quanto aspetti sveglio fino all'alba
solo per dire "tutto bene stasera?"
quando si cresce insieme, nello stesso respiro, cuore e anima.
Il dolore non ha bisogno di voce.
Gli basta qualcuno che non scappa, che resta anche quando non sa cosa dire. Gli basta uno sguardo che lo riconosca, e una presenza che lo accolga.