Penso che l'Iran sia il tipo di posto in cui è difficile prevedere cosa innescherà un cambiamento strutturale. È difficile anche prevedere il ruolo che la disobbedienza civile o le proteste di massa potrebbero svolgere.
La rivoluzione francese ci schiaccia, essa ancora preme sugli animi nostri e ci tiene avvinti ad un ordine d'idee, che c'impedisce di camminare sulle orme dei Padri.