Quando ascolto un autore che definisce il suo stile "delirante", "onirico", "lisergico", "psichedelico", non subisco alcun fascino, né curiosità. Anzi ho una reazione molto cinica, penso: "Ecco qua, un altro che quando scrive non si capisce niente".
Le mamme di una volta: "Mi raccomando, per strada, non accettare caramelle dagli sconosciuti."
Le mamme di oggi: "Mi raccomando, su Internet, non accettare amicizie dagli sconosciuti."