Quando nel cuore dell'uomo avrà messo radici il seme malefico del proprio “IO”, l'uomo aprirà bocca per nutrire l'oscura pianta che ha in seno.
Famelica ed eternamente insoddisfatta sarà la sua intrinseca voglia d'ESSERE, e quando l'inconsapevole vittima di se stesso, avrà a fondo nutrito il suo falso vedere, il seme che albergava nel suo cuore sarà divenuto ormai albero.
Complice è la vita che accresce la comprensione, la sua fitta tela intrappola lentamente la preda in un dedalo di avvicendamenti sino a rendere sofferenza il suo esistere. Solo quando il cuore dell'uomo è stretto nella morsa del dolore, cerca la libertà. La sofferenza accende la ricerca, e la ricerca conduce alla verità.