Quando sento parlare di editing sulle poesie penso naturalmente al doveroso e scrupoloso lavoro di lima da parte dei poeti sui loro componimenti. Quando sento parlare di editing sulla poesia da parte di case editrici mi si accappona la pelle.
E’ vero, ci sono poeti e non poeti. Ci sono poeti che possono piacere altri meno. E’ eticamente scorretto correggere un poeta, a meno che, ancora, non abbia appreso l’uso della punteggiatura.
Ho scoperto la possessione, il potere infiammante dell’ispirazione, il caos incontrollabile della Poesia, e poi ho capito che si puo’ anche domare, come un lupo che ti scalda quando hai freddo, ma che rimmarrà sempre il primogenito della Natura primordiale e più selvaggia.