Quando sento parlare di editing sulle poesie penso naturalmente al doveroso e scrupoloso lavoro di lima da parte dei poeti sui loro componimenti. Quando sento parlare di editing sulla poesia da parte di case editrici mi si accappona la pelle.
E’ vero, ci sono poeti e non poeti. Ci sono poeti che possono piacere altri meno. E’ eticamente scorretto correggere un poeta, a meno che, ancora, non abbia appreso l’uso della punteggiatura.
Il poeta non è altro che la mano, la penna, un corpo ed una mente estremamente ricettivi, è un’antenna sensibile che si dirige nella volta poetica. Cosa contenga, questo luogo, dove si trovi o chi ne diriga i fili, tutto questo costituisce il segreto. Che dunque si tramuta, nel segreto poetico delle parole.