Riconoscerai l'uomo proteso al suo sol vivere, quando il suo dire coprirà il tuo senza alcun scrupolo.
Oltre non tenterà nel dire, il saggio, che ha inteso la vera natura del suo interlocutore. Egli sa che fino a quando il potente tifone dell'EGO, non avrà cessato di soffiare, nessun seme troverà dimora su quella terra. E pertanto tace.
L'albero dell'ego, asfissia il terreno dell'anima. Con le sue invadenti radici, e i suoi alti e sterili rami, adorni da mille bocche insaziabili, divoreranno l'aria che respiri. Grande pena fa l'uomo che da codesto demone è posseduto, carnefice e vittima allo stesso tempo. Confuso affama la sua dignità, nutrendone invece la sua falsa immagine, l’EGO.