Daniel Defoe
  • Londra (Inghilterra), 03/04/1660
  • Londra (Inghilterra), 21/04/1731
  • in archivio dal 6/4/2006

Biografia

È senz'altro significativo il fatto che prima di dedicarmi al romanzo, buona parte della mia vita fosse già trascorsa: quando scrissi il mio capolavoro, Robinson Crusoe, avevo già 58 anni.

Segni particolari

Non c'è argomento sul quale non abbia scritto rivolgendomi alle nuove classi alfabetizzate. Non c'è persona al servizio della quale non avrei scritto, spiato, a patto di essere pagato. Per questo motivo vengo considerato il padre del giornalismo tabloid (popolare).

Scritti da Daniel Defoe

10 su 10

Tutti gli uomini sono nati ribaldi, banditi, ladri ed assassini. Senza la potenza restrittiva della Provvidenza, nulla ci impedirebbe di mostrarci così come siamo, in qualsiasi occasione.

Amiamo la dottrina per il prestigio del suo insegnante.

La carità verso i poveri è un dovere, e colui che dà ai poveri presta al Signore.

La carità comincia a casa propria.

Non c'è dubbio, una donna deve morire piuttosto di prostituire il suo onore e la sua onestà qualunque sia la tentazione.

I migliori non possono eludere il loro destino: i buoni muoiono presto, e i cattivi muoiono tardi.

La celia e lo sguardo possono condurre così lontano che non so cosa al mondo possa una donna maggiormente temere.

È male sospettare che un uomo sia cattivo perché è caritatevole, e vizioso perché è buono.

La paura del pericolo è mille volte più terrificante del pericolo presente.

Tutti gli uomini sarebbero dei tiranni se potessero.