Michela Zanarella
  • Roma (Italia)
  • 01/07/1980
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Scritti da Michela Zanarella

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La fame di silenzio appassiona la mia mente e le sue volontà. Un orizzonte mi dà sollievo.

Devo imparare a riconoscere i mutamenti dell' anima, assorbirne le direzioni, nel buio che ritorna.

Precaria la mia mente fatica a cogliere suoni saggi quando passa l'illuminazione.

Mi sazio di fragili confini contemplando non una qualsiasi luce, ma generazioni limpide d'immenso.

La cartilagine della mia memoria sa che amo farmi foglia nelle esuberanze verdi del destino.

Ci sono suoni che nemmeno la mente conosce. E la follia ti guarda negli occhi.

Nelle arterie aria e identità seguono le orme del destino.

Ho educato le mie caviglie a passi di verità. Ogni passo ha la sua luce.

Quando si incontra il dolore, l' anima ha occhi di precipizio.

Nelle concavità dell'anima follie purificate scelgono i miei silenzi per innalzare maturi rovesci di cielo.