Bernard Berenson
  • Butrimonys (Lituania), 26/06/1865
  • Settignano (FI), 06/10/1959

Biografia

Sono stato uno storico dell'arte statunitense. Contribuii alla definizione dell'Italia in generale e di Firenze in particolare come culla dell'arte.

Segni particolari

La mia grande importanza risiede soprattutto nei canoni critici da me proposti nei lavori sui pittori fiorentini (1886) e sui pittori italiani del Rinascimento (1932), canoni critici basati sul riconoscimento nell'opera d'arte di "valori tattili" e di "valori di movimento".

Scritti da Bernard Berenson

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Ammazzare il tempo, invece di impiegarlo come la vera sostanza della vita vissuta e non semplicemente trascorsa, è senz'altro il peccato dei peccati.

Libertà esiste solo tra forze che si combattono all'incirca allo stesso livello.

La coerenza richiede di essere ignoranti oggi come lo si era un anno fa.

Il presente mi affascina perché è relativamente facile da seguire sebbene più incomprensibile del passato.

Pare che l'arte fiorisca meglio là dove l'uomo deve correggere la natura, dove non è scoraggiato dalla sua abbondanza.

Credo che un vero amore per l'arte sia un dono, quanto il crearla; e può anche essere che entrambi scaturiscano dalla stessa sorgente mentale.

Definiamo genio la capacità per reazioni produttive contro l'apprendimento di qualcun'altro.

In che modo un oggetto che non mi dà nessun piacere a riconoscerlo nel vero, diventa, in pittura, l'origine di un godimento estetico? E in modo un oggetto, piacevole in natura, mi dà un piacere più e più intenso, a ritrovano in un'opera d'arte? La(…)

Nell'arte della pittura – in quanto distinta, si osservi bene, dall'arte del colorire –, quello che conta è stimolare in qualche modo la coscienza dei valori tattili; affinché il dipinto valga almeno l'oggetto rappresentato nella capacità di(…)

La storia è l'arte che non rinnega la conoscenza dei fatti.