L'estate senza uomini

Libro "L'estate senza uomini" di Siri Hustvedt

Una manciata di sentimenti, un dolore atroce, salti nel passato, vite prive di amore e profonde ferite, ma anche tenera compassione, speranza immortale, vecchiaia graziosa e amara. Una storia che spreme il cuore così forte, a volte, che sembra quasi smettere di battere. Afferra i polmoni fino a farti annaspare per l'aria. E' vera, tangibile, crudele come la vita. E' fantastica, bella e finta come i sogni. Malinconia liquida attraverso una penna su un pezzo di carta. E' travolgente. Poetica. Bella e brutta, terrificante e rincuorante. Questo libro mi è stato dato da qualcuno che spero di non perdere mai come amica, anche se siamo così diverse e anche se lei è molto più giovane. Penso che lei lo abbia letto con occhi diversi. Ho il presentimento che questo sia uno di quei libri che cambia a seconda di quando lo leggi. Io ci ho letto la disperazione e il crudele passare del tempo come sabbia che scorre fra le dita da quasi trentasettenne, che non ha ancora realizzato nessuno dei suoi piani. Ma ho anche letto la forza di continuare, la durezza della guarigione, la tenacia di credere che prima o poi la vita porterà qualcosa di bello, il coraggio di perdonare anche con la certezza di non essere mai in grado di dimenticare. L'ho adorato. Veramente.

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  • Casa Editrice
    Einaudi
  • Dettagli
    200 pagine