Sotto la superficie

Libro "Sotto la superficie" di Salvatore Gurrado

Mi piace pensare alla poetica come ad una vocazione dell’anima, ma questa di Salvatore Gurrado, è una “poesia delle ossa”.
Sotto la superficie, tra passato e presente, a volte abbarbicato sulla montagna composta da “ossa tremolanti” : - mi tremano le ossa, i frammenti del corpo, nella finita terra…- vi è “un patibolo costante”, rifugio forzato del poeta, altre in cammino, sotto la superficie: “sotto la superficie, solo me ne vado, per quelle strade che non sai della domenica, sopporto i silenzi…”.
Ma in tutta questa sofferenza è sempre “l’amore, la triste eredità che uccide l’anima”, perché l’assenza dell’amore è dolore più grande è solitudine immensa e “con i Graffi d’anima, ti fa bruciar nella valle del pianto…”.
Salvatore Gurrado, da sotto la superficie percorre il suo passato e torna bambino, “con il cuore pieno di ferite, un piccolo motore così delicato ma così forte da generare amore, fino alla morte…” e sopravvive così “ il bambino che parlava d’amore” : come un dolce respiro che è emozione del brivido e carezza infinita all’oceano… ma è anche attesa, “tra i giardini di Avalon”, aspettando di essere desiderato, voluto, amato dalla madre.
In tutte queste liriche, dal verso libero, è la pienezza dell’anima, scandagliata profondamente, anima che non cela il dolore ma lo rivive, senza rabbia, senza cattiveria ma con grande forza, una forza che trova energia dal collegamento tra passato e presente tanto da divenire “Il dolore del sentimento”: questa crudeltà che chiamiamo vita, scrive il poeta, tanto più è alta la gioia, più infinito è il suo dolore.
E’ così che cammina il poeta, dal profondo buio del dolore, verso un barlume di luce: “Ho dato fuoco alla pioggia” scrive, “ c’è un fuoco che inizia nel mio cuore portandomi fuori dal buio, le cicatrici dell’amore mi hanno condotto di nuovo all’alba…”.
Liriche forti, appese alla vita attraverso funi silenziose di parole bagnate dalle “lacrime lontane”, che le hanno rese robuste, ma il tempo incancellabile della sofferenza è anche rifugio di “infinito della dolcezza in un bacio in riva al mare” perché d’amore immenso è colmo il cuore del poeta Gurrado, ed è con questo amore che combatte “la scura notte, dove dorme la luna… quell’amor che con tanto dolor respira ancor”.

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  • Casa Editrice
    Rupe Mutevole
  • Dettagli
    72 pagine
  • ISBN
    8865912499