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Zeus nero,
le tue ali di cigno,
sono vigore del bianco,
mentre nudo,
corteggi la regina,
al suo capezzale,
sotto le coperte,
entri di nascosto,
baciandole i piedi,
rallegrando i suoi diletti,
poi una ad una,
ingoi le sue dita,
illuminato pretendente,
sapore di lillà, di oppio,
si mescolano nella bocca,
al canto degli usignoli,
mentre dalla finestra
i cori delle serve,
ritmano il tuo gusto,
mentre le piccole lanterne,
svelano i barbagli dei suoi smeraldi,
fiume che annaffia la pelle,
mentre l'inizio della fioritura,
s'annuncia nei suoi venti celesti.