A MIA NIPOTE

A mia nipote

Bambina, tu oggi compi due anni.
Il nove dicembre del duemilasette
venisti alla luce e non desti affanni,
ma sol vagiti, placati dalle tette.

Io ti chiamo con diversi nomi
di uccelli, di gatti e pur di gnomi,
ma il tuo nome ha un suono bello:
Eléna è splendido come Maria Stella;
il tuo viso sembra un acquerello,
ma, se piangi, scateni una procella.

Bimba, sei giunta tardi sulla terra;
infatti, la mia vita è già passata
e la mia gioia è quasi cancellata
dalla sofferenza, che il mio cuore serra.

Sei un essere tenero e spigliato,
la tua vivacità mi ha conquistato.
I vecchi facilmente danno il cuore
a chi dimostra loro un po’ d’amore.

Ahimè! Il faro della notte è quasi spento
e il dolce giorno mi porta sol tormento.

Oggi, però, Eléna, son felice alquanto,
poiché la notte all’alba cede il passo;
questo ricambio è per me un incanto,
che mi dà lena e non mi rende lasso.

Ti auguro salute, letizia e gran fortuna,
nonché romantici momenti al chiar di luna.

La poesia è tratta dal mio libro "LACRIME E SORRISI"
Pellegrini Editore ‐ Cosenza 2014