A Sergio

Eravamo così giovani che quasi non ricordo i lineamenti dei nostri visi

che palesavano un  animo nobile e innocente,

peculiarità che caratterizza da sempre la verde età.

L’entusiasmo ingenuo e la purezza dell’indole giovanile

impressa  nei nostri occhi,

eclissava un razionale timore

di una preannunciata solitudine.

Ci incontrammo per caso,

non a caso però, ci dedicammo completamente l’uno all’altro,

ma senza mai nulla chiedere in cambio.

La vita ci è stata subito ostile;

noi ci siamo tenuti per mano come due bambini durante un temporale.

L’uno era la forza dell’altro e  viceversa,

uniti per vincere la battaglia contro quell’infelicità

che la vita riserva agli uomini

che osano sfidare il proprio destino.

Insieme ci dimenammo  con tutte le nostre forze

per  districarci dal  puzzle dell’esistenza

che sempre incastra tutte le persone comuni sin dalla loro nascita. 

Non abbiamo mai avuto paura.

Oggi  la vita ci ha separato!

Ciò però, non mi impedisce di guardare con orgoglio e fierezza

il  trionfo delle nostre vecchie battaglie,

vinte grazie all’ora in scalfibile forza della nostra amicizia.