Amo
empirti le mani,
la pelle
di vento e di sole,
gli orti riarsi
di un nome
ai frutti degli occhi.
In canto l’ombra
chiama del viso.
Cade
la fronte alla sera,
al declivio caldo
del dire
ai fianchi della notte,
di ieri l’ultimo
silenzio al soffitto.
(da Fulvia Minetti, Trovami ancora, Cleup Università di Padova 2015)
28 agosto 2015
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"Fratte presenze si va fra incidenti di mondo, seconde e metafisiche. Irriflesse veemenze di solo transito distante, si esilia dimorante la stessa differenza di un alito". Fulvia Minetti