A ZEMAN (agosto 2012)

Sul volto tuo dell'esperienza il segno
In te stanno vicine Sparta e Atene
E l'urlo per la rete si trattiene
Su quel tuo volto immobile, di legno.

Chi dice antipatia, chi contegno,
Ma quel che conta è lavorare bene.
C'è quel ch'è giusto, non quel che conviene
C'è la parola detta, non lo sdegno.

Ti è grato il Calcio, rigoroso e fiero
Grato ti è il pubblico, sempre chiassoso
Ed anche il calciatore dolorante.

Perché tu pieghi la realtà al pensiero,
O così speri, maestro prezioso,
Che insegni sotto a una pioggia incessante.