Ad una sconosciuta

Aperto

il tuo balcone

ai tuoi vent’anni

sempre.

Il tuo respiro

alitava primavera,

deviava il vento

e nera la tempesta

piegava in azzurro.

I tuoi vent’anni

incollavano sguardi

succulenti,

il seno spogliavano.

Specchiavano i denti di perla

il cielo stellato,

rubavano eventi di luce.

Oro acceso i tuoi occhi,

il tuo sistema nervoso

lava cocente.

Senza tempo

catturo ormai il tuo silenzio,

con gravoso respiro

rimiro il tuo balcone e chiudo;

è tutto finito;

continua a dormire.