Afferro la mia assenza

Come sono salate queste lacrime

un amaro così intenso

da rivalutare la cicoria

del me che fui bambino

tra braccia che avvolgevano l’anima.

Come è affannato questo tempo

fatto di bombe

e di giovani corpi straziati

senza tracce d’arcobaleno

né di orizzonti stellati

solo respiri martoriati

tra indignazioni di circostanza.

Come sono vuoti questi giorni

quando il tutto

diventa niente

quando gli orgasmi diventano numeri

e ogni bocca

la perifrasi di altre labbra.

Afferro la mia assenza

per non dimenticarmi di me.