Intaglieranno setose penombre
i dolci giorni dell’estate
e gioiranno fra smerli di vapori
e miraggi.
Il sole potrà rivestire
la tela dell’immenso
con broccati di luce
da stendere sulle
mie forme.
E io volerò ancora
nel mio mondo di vento
e di infinito.
2 giugno 2014
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Non è vero che chi legge ha la testa tra le nuvole. Tutt’altro. Ma il poeta non può più stare solo nella sua torre a rimirare il cielo. Deve sporcare di fango i suoi passi, e raccogliere il respiro del mondo.