Prendo la forma
delle parole
che avevo messo
da parte
nella prima neve.
Ho portato, spesso,
il silenzio
tra le stanze,
nelle strade percorse,
nelle feste,
nel bagliore
che vedo, ogni volta,
con gli occhi dell'amore.
Ali alle caviglie
queste parole
che scrivo nei quaderni
e che sento cantare
nelle vene.
Fluisce il dolore
per arrivare al mare
e poterlo finalmente
guardare,
con il respiro
di una resurrezione.
2 luglio 2025
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“L’anima può diventare sorda dopo il canto più bello o dopo le parole
più dure ricevute”.