Un’etica per la disperazione ‐ la disperazione va vissuta
cosa si prova? voglio dire
calpestato e perso sulla propria coscienza madre
ogni pozzo di piazza è fonte ad artificio
ma se fossi partito non avrei viaggiato così a lungo
a cimento del cuore non giungo all’orizzonte
pesto lo stesso sentiero di sabbia venerando che rende virile
stuzzicare versi domestici
e camminare a lungo solo di notte
nella semplicità anestetica dei tramonti
a schiudere il mondo di là del mare
un solo limite e non dovrò che attendere
l’anima è il mio rischio ma se non persevero
nel cammino perirò.
17 settembre 2010
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