Alla prima avvisaglia
In ogni tempo, un problema che ci interessa concretamente
richiede palmi che lo tengano, non solo chiacchiere. Se non lo sciogli, smetti di nominarlo, scrivilo. Lascialo lì
tra le righe che aspettano, il coraggio o la fuga. Perché magari un giorno
alla prima crepa nell’immobilità, ci tocchi correre, senza più domande
su una strada che non conosce chiarimenti.
Quella sempre evitata
colma di forse, di dopo, di mai. Quindi, serviranno braccia, non giudici.
Braccia che sanno chi sei
anche quando tu non lo sai
braccia che hanno atteso
con pazienza di radice.