Alle ombre lunghe si dispiega
redige affusolate dita e mani non umane
a spremere la nuca in un coniugio amaro.
Trascina a seni di vittoria il coccio
al varco, cavo d’inguine e spina
sì che rappreso a Dio si affaccia
cieco ghiaccio. Un amuleto bava di carogna
mora d’Oriente ostenta e il labbro altero
fa anestesia all’oblio di amore‐morte
la perla aplomb luce assassina
per l’ostia delle palpebre.
15 novembre 2019
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