Armonie e cassetti

Sterili confezioni Oligarchie sonore Dominio di esegeti Preziose assonanze Esili, tintinnanti dita Pizzicano con sagacia Ventri di donne gravide Quegli occhi, quegli occhi Cercano lettere nei cassetti, E quei nomi che non sono più nulla Quei momenti che non ricordano luoghi Suonare ancora  il violino con graziosi coltelli Non è questa l’armonia più grande, più leggera, più eccitante?