Aspettala

Con la coppa incastonata d’azzurro,
aspettala
vicino alla fontana della sera e ai fiori di caprifoglio,
aspettala
con la pazienza del cavallo sellato,
aspettala
con il buon gusto del principe raffinato e bello,
aspettala
con sette cuscini pieni di nuvole leggere,
aspettala
con il fuoco dell’incenso femminile dappertutto,
aspettala
col profumo maschile di sandalo sui dorsi dei cavalli,
aspettala.
E non spazientirti. Se arriva in ritardo
aspettala
se arriva in anticipo
aspettala.
E non spaventare gli uccelli sulle sue trecce,
e aspettala
che si sieda rilassata come un giardino in fiore,
e aspettala
che respiri un’aria estranea al suo cuore,
e aspettala
fino a che non sollevi il suo vestito scoprendo le gambe nuvola dopo nuvola,
e aspettala.
E portala su un balcone per vedere una luna annegata nel latte,
e aspettala.
E offrile l’acqua prima del vino e non
guardare il paio di pernici che le dormono sul petto,
e aspettala.
E accarezza lentamente la sua mano
quando poggia la coppa sul marmo
come se sollevassi la rugiada per lei,
e aspettala.
E parlale come il flauto
alla coda spaventata del violino,
come due testimoni di ciò che il domani vi prepara,
e aspettala.
E leviga la sua notte anello dopo anello,
e aspettala
fino a che la notte non ti dica:
Al mondo siete rimasti soltanto voi due.
Allora portala dolcemente alla tua morte desiderata
e aspettala.