Autobiografia che precede il tramonto

Rubo all'oggetto l'unico ricordo attimi a dissuadere istanti
persi nella ceralacca eterna
come in un risplendere di specchi dove ho conficcato chiodi con martelli immemori rubo all'odore l'ultimo ricordo spremiture di dissolvenze all'aria
disperse in tracce botaniche
come essenze di alambicchi medievali dove ho estratto vapori idealizzati di pensiero

eppure è solo il cielo che mi sfarfalla dentro violandomi
intimandomi di fermarmi ancora
sull'indaco da immortalare e appenderlo alla gruccia della mente quel cielo fluido e sinuoso
di perfezione inamidata
profumato di luce diversa e non vorrei rimandare a domani questa felicità quasi perfetta
che mi appartiene interamente
e non sembra cosa importante eppure alla mattina spero di ritrovare le stesse nuvole burattinaie
chiuse nel comodino insieme alla matita
posso sfumarle solo sulla carta, sorridendo.