Brividi

 
Silenzio inverecondo regna
in questo micro tempo vincitore.

Ora che i brividi giungono al cuore
come se la felicità non fosse mai esistita,
io, dietro i vetri della mia finestra,
vado sfaldando i resti dell’attesa.

E mi abbraccio, quasi innamorato
di ciò che non riesco a dimostrare,
dell’aria ingenua che mi ha pervaso
da quando bimbo credevo nelle fate.

Mi porto al collo un lembo di coperta
ma non del gelo tutta è la colpa.

Sono brividi d’insana solitudine
che spossa e spossa più dei ghiacci,
che spoglia la mia anima indifesa
e la trafigge senza che sangue n’esca.

Mi coprirò, aspetterò la dolce luna
ma questa notte alle abusive stelle
intimerò di togliersi dal campo.
Non ho la voglia di legittimarle…




*
Anno di stesura 2007