C'ero io dietro quella porta
chiusa.
Cantavo,
piangevo,
restavo a pensare
nella nostalgia di chi sa
che niente più
sarebbe stato uguale.
I sogni e le veglie
sembravano ferire,
si mescolavano
ai ricordi,
senza mai farmi guarire.
Persi la voce.
C'ero io ad aspettare
dietro quella porta chiusa.
Sacra l'attesa
per un amore.
Sacro il dolore generato
da un'illusione.
Troppo l'incanto.
Troppo il peso del disincanto
che diventa dirupo
nel cuore.
Troppo assurdo
lacerarsi di profondo
amore.
10 agosto 2025
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