CANTO

Canto

Canto la donna ed il suo olezzo,
canto l’amore con gran fervore,
canto col cuore, come sono avvezzo,
canto la luna ed il suo chiarore.

Canto le stelle, il mare, il tramonto,
l’alba, l’aurora, la pioggia e il vento,
che il poeta in qualsiasi momento
con le emozioni mette a confronto.

Canto ancora la fauna e la flora,
la natura canto e la sua amenità,
che ha i pregi della bella Pandora
e i mali, che Giove con crudeltà
mise nel vaso, che Epìmeteo aprì;
indi si sparsero su tutta la Terra
e l’uomo per ciò soffre ed erra,
ma la Speme lo sorregge ogni dì.

Canto forte l’ira e lo sdegno,
assistendo ai disastri sociali,
che scellerati di sottile ingegno
diffondono di Pandora tutti i mali
e, uccidendo anche la Speranza,
che sola rimase in fondo al vaso,
ricavano salute dalla doglianza,
che i deboli al suolo ha spesso raso.

Così la vita non è una favola bella:
veni, crevi, deinde sudavi et alsi;
ebbi il vento a prua e la procella,
saepe bibi fel liquoresque salsi.

Gino Ragusa Di Romano
Dal mio libro "LACRIME E SORRISI"
Pellegrini Editore ‐ Cosenza 2014