Cento 63

Me ne intendo di cancellature, di strappi ed abrasioni,
di sospensioni, di stasi, di abbandoni, di fasi.
Sono esperta e rodata all'acciacco, all'addiaccio, molto
meno all'abbraccio, alla sutura, alla riscrittura, al ripristino.
Si, faccio bene tutto quello che viene sotto la gomma della
dimenticanza come un collo alla ghigliottina, solo che non
ricordo di quale rivoluzione sono asse o fautrice: tutti hanno
fauci più grandi della mia corresponsione di dazio e raccolto.
Mi guardo intorno e non vedo il mio girotondo, le altalene sono
incinte di altre voglie, le doglie sono bambole. Lo scivolo è
invecchiato: sono in ritardo per i giochi e dove arrivo io,
arriva sempre un'ombra, come quando il sorriso rincasa
fra le labbra con la molle velocità della lumaca.