Rileggo i miei scritti
e mi sembrano un modo pigro
di riversare in parole,
i pensieri.
E in quel sentirmi abulico,
che i patemi nascosti
mischiati alle emozioni
fa risaltare alla vista,
sussulta il mio cuore
e arrossisce la mia anima.
Così nel piacere
di questo placido ardore,
torna in me
l'alacre belato del mio estro.
.
Cesare Moceo da Cefalù al mondo quasi 71n poet‐ambassador.
15 luglio 2024
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Quando si è colti con le mani nella "marmellata" è inutile arrampicarsi sugli specchi,perchè le dita unte fanno "scivolare" e "cadere" giù.