La nebbia, fosca coltre di impalpabile tenacia,
a poco a poco svela le mura del dimenticato borgo,
il ciclista sale lungo i tornanti immerso nell'ovattato silenzio,
solo il lieve vento tra le fronde gli fa da compagno,
il fiato esce, nuvole calde, scia di perenne fatica.
Le ruote frusciano tra mulinelli di foglie morte,
mentre un lontano uccello disperde la sua voce tra i rami,
il ciclista nella nebbia percorre solitario il suo sentiero
verso il traguardo posto sull'alta montagna,
il ritmo tamburellante del suo cuore intona la melodia della fatica.
18 febbraio 2012
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Scritto il 17-08-2010