Cinquantadue

La prima volta che ti ho visto
eri steso sulla pagina  a prendere
il vento di chi ti leggeva.  Ed erano
tante camelie chiassose,  tutte assetate
di a. Io mi sono coperta le labbra,
non volevo mi vedessi urtare gli angoli
della mia gelosia.  Te ne stavi con
gli occhi puntati verso il cielo,  a pancia
in su, come stanno i bambini  quando
aspettano di essere presi per assaggiare
il mondo. Allora mi sono guardata le braccia
e ho pensato prima di girarti su un fianco,
poi di farti venire verso di me, come ti stessi
raccogliendo. Ma, intanto, ero io a fiorire.