Sono pieno di rispetto per i deboli
per il loro nauseabondo pudore
per la loro conciliazione con il tempo.
Nella rete del cielo
senza il coraggio di scappare
senza mai prendere parola
riscattano l’eterno nel distacco con la vita.
Sono pieno di rispetto per i deboli
per la loro avvilente rassegnazione a soffrire
per il colore grigio del domani di carta
come vili che tacciono al bisogno di un grido.
31 maggio 2007
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che si esercita
sulla propria identità
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verso la sconfitta.