Mi piacerebbe scrivere
una ballata nuova
non dolce, d’amore
né aspra, di rancore.
Vorrei regalarvi
una ballata allegra
che parli del mare, del sole
di aurore e di tramonti
Sarei felice di cantarla
insieme a voi
uomini e donne
tutti in girotondo
con le braccia appoggiate
sulle spalle del vicino
al ritmo sostenuto
di un vecchio violino
come un sirtaki
dei nostri cugini
andare e tornare
con piedi veloci
guardarsi negli occhi
scoprirci il sorriso
che dai piedi è salito
per fermarsi nel cuore.
8 novembre 2012
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