Come un sirtaki

Mi piacerebbe scrivere
una ballata nuova
non dolce, d’amore
né aspra, di rancore.

Vorrei regalarvi
una ballata allegra
che parli del mare, del sole
di aurore e di tramonti

Sarei felice di cantarla
insieme a voi
uomini e donne
tutti in girotondo

con le braccia appoggiate
sulle spalle del vicino
al ritmo sostenuto
di un vecchio violino

come un sirtaki
dei nostri cugini
andare e tornare
con piedi veloci

guardarsi negli occhi
scoprirci il sorriso
che dai piedi è salito
per fermarsi nel cuore.