Dialoghi interiori
Scrivo; mi fermo;
lunghi momenti
carichi di tensione
prendono la mente
mentre le dita
sembrano decidere
il prossimo verso
da donare alla lirica.
Nel frattempo l'anima
parla al cuore:
non è così che
emano le mie emozioni,
voglio spontaneità.
E il cuore,
nei suoi battiti irruenti,
a rispondere:
Tu, anima,
non hai fatto mai
niente di stupido?
.
Cesare Moceo @ t.d.r.
Questa poesia di Cesare Moceo esplora il conflitto creativo tra la mente, che cerca il controllo formale, e l'urgenza espressiva dell'anima e del cuore.
I punti chiave del componimento sono:
La tensione della scrittura: L'atto dello scrivere è descritto come un processo faticoso ("carichi di tensione"), dove la mente e le dita sembrano quasi distaccate dall'essenza emotiva.
La richiesta dell'anima: L'anima reclama spontaneità, rifiutando una costruzione poetica troppo ragionata o artificiosa.
La replica del cuore: Il finale ribalta la prospettiva con una domanda retorica. Il cuore difende l'impulsività (e anche l'errore o la "stupidità"), suggerendo che la vera poesia nasce proprio dall'imperfezione e dal coraggio di essere irrazionali.
È un breve ma intenso dialogo che mette a nudo la vulnerabilità di chi scrive, evidenziando come la bellezza nasca spesso dallo scontro tra il desiderio di perfezione e la realtà del sentimento.