DITTATURE

Spesso scrivere è
come scalare una montagna
dove manca quella corda
logica e narrativa,
che tenta e ritenta,
da inizio alla salita
che poi non riesce,
come un coagulo mancato
tra pensieri e emozioni.
Là la volontà d'esprimersi
non è più la stessa;
i desideri, le emozioni cambiano.
Quando vedi che il mondo
è sconvolto da mille tragedie,
quando vedi scorrere
torrenti di corpi demoliti,
non può uscir dall'anima
qualcosa che passi sotto il silenzio.
.
Per Voi Cesare Moceo
da Cefalù al mondo
poet‐ambassador t.d.r.