Dov'aquila non vola

Sei come l’osso saturo
della ciliegia dentro
la polpa che s’ammolla
dissoni note al centro
di spazio che non crolla.

Avello si fa nitido
e addensa sul detrito
anelito di strina
ma s’arrovella il dito
al tatto che s’incrina.

Alla tua fonte arida
perennemente pietra
si graffia la mia guancia
nel precipizio arretra
a bugna poi s’aggancia

e pencola ch’è lacera
a un metro dalla terra
dov’aquila non vola
‐ un refolo si serra
all’uscio della gola.