Due Cento ottantaquattro

Mi sta annusando,lo so, già da un po'
sono il suo piatto preferito. A volte dice
che son pronta, altre passa oltre e
mi dimentica. Ho trovato i segni del
suo imbandire: lenzuola scostate,
un tegame riposto in maniera inversa
alla mia decisione, una perdita
d'acqua.Io sento che sta appollaiata
da qualche parte per me: a volte  è fra
le tende, sotto il letto la bambina fugge
l'ora dello sciroppo, sulle tegole sta
la gatta nera, dentro il libro l'orecchia
malata. La viscida tenia prima o poi
mi arrancherà con il suo inchiostro.
Quanto bianco ancora mi resta?
Che importa. E' vicino il suo assaggio,
prova se le piaccio,se può saziarsi.
Ancora prima che mi morda
lei ha già sotto la veste il mio sapore.