E allora ti penso

E allora ti penso,
quando la notte si sfila la pelle
e rimane nuda come una promessa.

C’è un fremito che somiglia al tuo nome,
una nota calda che mi attraversa
come un respiro lasciato a metà.

Non ti tocco —
ma nel silenzio ti sfiori da solo,
ti fai strada nei miei polsi,
nelle vene dove scorre
una musica antica,
che sa di desiderio
e di tempeste trattenute.

E nella stanza che tace
tu diventi luce che brucia,
eco che chiama,
fuoco che non chiede,
ma entra.

Così ti porto con me,
nel punto segreto dove il cuore
batte più forte della paura,
e la pelle ricorda
ciò che il destino
fa finta di dimenticare.