È dalla noia di quest'epoca
che le pupille prendono epiche rincorse
per rotolare infine ove l'aria sa di muschio
e le felci son ventagli dietro cui celare l'anima
tumefatta dalle botte di un progresso
che ne inquina l'armonia
Così si sceglie fuga e solitudine
ch'è in verità solo apparente
poiché non è mai solo colui che inspira cielo
stendendo all'ombra delle sughere gli acciacchi
E mai è solo
chi cala in mare la sua essenza
o scala cento monti
per arricciare i cirri con le dita
e poi le succhia
come fanno i bambini
con lo zucchero filato
O forse è solo meno solo
di chi s'è fatto servo
della noia di quest'epoca.
26 gennaio 2017
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