E resto qui, sulle parole

E resto qui sulle parole che di un odore a terra ho verde l’anima ed il brusio interrotto delle frasi serra la neve in salti bianchi come una brocca nera la sua sete svecchiata sola in crepe di paure.

E resto qui a cercarti nuda sulle vesti quand’anche fossi mare ormai di notti e veglie gelido e rabbioso, a cercarti su queste tue parole

sette me ne hai date come di un tempo la conta malandrina coast to coast che mi faceva alba sonnolenta e del tuo vivere gridavo l’asma secondo prassi in baci e urlo di un maelstrom senza bocca

e adesso sette ne ritrovo sotto l’uscio, muso di scarpe e pioggia ritagliate al fango di dicembre.

Testarda e gravida, dicevo, e ferma agli angoli come le bancarelle grigie dietro un ricordo di cristallo o un boulevard di fiori finti teso sull’orlo di una giara di scontento

adesso tocca a te sopra la sabbia riportata al vento murare il nome mio di pazza castellana

ti tocca il mare, quello che giace chiuso da un anello sopra la terraferma dei miei occhi offerti al sale piovuto in secca ancora, sotto moli lividi d’inverno.

Libera, se ci riesci, in pasto l’onda alle tue labbra conosci qui e adesso questo mio andare in regno schiusa tra gli atolli.

E muori dentro la verità capace dei miei fianchi, azzurra e tonda in cerchi d’acqua oceano per le tue mani che bruciano responsi.

Nodi di fuoco a carezzare il ventre di un rimpianto.