Ed è un respiro gentile dell'alma

Cade, cieco, nella notte,
il silenzio con dodici tocchi,
fuori dalla porta, un grillo
struscia con forza il marmo
mentre la pioggia oscilla,
e un tanto breve, il Greco
alla mia finestra ormai siede.
La Tv avanza su corpi uggiosi,
storie e voci, applausi confusi.
Gli uomini, in inutili secondi,
sono costretti da giovani,
e ripetono film senza soldi.
Sorge una bizzarra illusione
che il buon borghese ignora,
e si cuoce in ipertensione
l'animale che fugge ridendo,
l'umile che si stende sul letto.
Mentre s'adombra in indaco,
mentre una mano si fredda,
a masticare cimici sui muri,
il sonno si tinge in chiaro,
odo il lamento della civetta,
alle amiche della luna sorride,
con le sue dita, una tessitrice
piano, a levarsi da terra, l'Aurora.
Ed è un respiro gentile dell'Alma.