Tanti nomi a distanza
Inseguono a memoria
Le evoluzioni della voce.
Deliri di fischi di bombe,
dei profili di sabbia,
volti indefinibili, divisi solo
dal colore di una divisa,
intrisa di odori acri, senza ritorno.
Difficile riconoscere
La luna e i tragitti della mente,
troppo fango, troppo.
Le mani lo afferrano,
le armi lo affondano.
Sguardi divisi a metà
Tra cielo e terra,
un cielo che appena si intuisce,
tra buio e luce.
Gli ultimi canali portano acqua arsa
Ed erosa,
ove scorrono
i secondi che rimangono.
28 marzo 2007
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