Dal doloroso letto,
un palloncino scappa.
Rondine lo rincorre
mentre veloci nuvole
spaccano l'azzurro.
Solo, mi arrampico nel letto,
chissà da quanto chiuso
in questa stanza.
I led mi fanno compagnia,
e i tubi han perso
ogni speranza.
Ti grido “t’amo”
ma tu non mi senti,
io muto regno
in questo mesto letto.
Ecco il silenzio,
che a sera parla,
se luce fugge via.
Ecco la vita,
lieve ricordo,
in questo avaro letto.
Io sogno di volare,
com’ aquila audace,
ti prego amore,
lasciami andare
da quest’eterno letto.
17 giugno 2012
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